Presentazione

1521-2021: Discorsi in traduzione.
America Latina: lost in translation?

Presentazione

L’idea di questo Convegno nasce dalla necessità di ripensare la cesura storica che si è determinata 500 anni fa con la caduta di Tenochtitlan. Di qui il proposito di rielaborare il “racconto di un continente” che, nel caso dell’America, si è quasi esclusivamente fondato sul processo della scrittura e della traduzione/assimilazione di categorie, codici e immaginari occidentali. Si vuole andare oltre la visione stereotipata di Tzvetan Todorov (l’io occidentale/l’altro americano) e indagare il perimetro nel quale ciò che è rimasto “fuori” dalle finzioni sull’America e dal processo della scrittura e della traduzione costituisce un contro-racconto alternativo al canone in uno spazio erroneamente declassato come “periferico”.

Al centro di una serie di contro-racconti che cercano di riformulare i discorsi mainstream sull’America latina spicca il Non-detto, inteso da una parte come la condanna che la filosofia europea ha scagliato contro l’America latina e dall’altra come il modo con cui l’intellighenzia latinoamericana ha “tradotto” quel che proveniva da fuori, addomesticando codici linguistici e categorie teoriche al contesto americano. Ma il Non-detto del Racconto del continente concerne soprattutto ciò che non è stato ancora detto in/di queste narrazioni/discorsi. Assumere il Non-detto come presupposto di un incontro di studio e di dibattito significa porre l’attenzione sul fatto che un’altra storia non è stata espressa, manifestata, tradotta. Una storia che può riconfigurare, con la riappropriazione della parola, la matrice gerarchica coloniale basata sulle dicotomie oralità/scrittura, corpo/anima, realtà/finzione con cui si è convenzionalmente definito l’altro.

La cornice generale del Convegno è pertanto duplice: da una parte sarà il Discorso, che naturalmente implica il Non-detto, le assenze, i vuoti, i silenzi, le censure che assumono il loro vero significato proprio in quanto sono il risvolto del discorso ufficiale. Dall’altra parte sarà la Traduzione, intesa strictu sensu come pratica linguistica ma anche, in accezioni più astratte, come paradigma culturale e come categoria di pensiero che ha dominato gli ultimi 500 anni di storia del Continente americano e dei suoi rapporti con l’occidente europeo. Se considerata nell’insieme delle sue accezioni concrete ed astratte, la traduzione può funzionare come un potente strumento analitico per una critica dei “discorsi” della e sulla America latina che hanno forgiato la fisionomia del continente all’interno del sistema mondo.